Quando l’arciere
scocca la freccia
il cuore si lacera
pieno d’affanno.
Si chiede il perché ha ucciso
in quel triste autunno
il perché si è tradito
scagliandola nel vuoto.
Se la viltà
sia il peso del dolore
se il coraggio
una pallida fiamma
che illumina le tenebre
che affretta l’agonia
che uccide lentamente
lasciandosi una scia.
E l’arciere
perduto e solo
aspetta la notte
e le voci dell’autunno
che viva o che muoia
non fa differenza
ormai la battaglia è sepolta
e giace nella sua coscienza.
Le grida si perdono nel vento
e rattristato attende il momento
nella penombra dell’esistenza
sperando nella sopravvivenza
ma il gelo della notte
si cela dentro l’anima
sfidando la sorte
e deridendo la morte.
Le grida si perdono nel vento…